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Già operativo da due mesi, il nuovo Consiglio di Amministrazione di Coop Sole si è insediato il 14 dicembre scorso, quando l’assemblea dei soci ha espresso la sua volontà, con la conferma al vertice di Antonio Maione (presidente) e con l’elezione di Carmine Micillo (vice presidente) e di 7 consiglieri (Francesco Aversano, Michele Chianese, Salvatore De Rosa, Raffaele Di Marino, Pasquale Maione, Antonio Pellegrino, Raffaele Pezone). Tutti giovanissimi. Una formazione che rispecchia molto bene l’intera base sociale della cooperativa, costituita ormai da 121 importanti realtà produttive, alla cui guida si sono affermati soci-imprenditori che mediamente non superano i 42 anni di età. Una generazione che, oltre a valorizzare l’esperienza e l’eredità dei padri fondatori (Coop Sole nasce nel 1962), riesce a fare innovazione ed espansione rimanendo fermamente fedele allo spirito cooperativo. Di fatto, imprenditoria consapevole e responsabilità etica e sociale nei confronti del proprio territorio e dei consumatori rappresentano i pilastri su cui la cooperativa tiene saldo il suo modello di sviluppo. E se da una parte, Coop Sole registra di anno in anno un trend in costante e sostenta crescita, sia a volume che a valore, tanto da aver sfiorato i 50 mln € di fatturato nel 2023, dall’altra, tali risultati sono frutto di un incessante impegno in processi produttivi a bassissimo impatto ambientale: 100 ettari sono dedicati al biologico e il resto delle produzioni sono a lotta integrata e residuo zero. In sostanza, un esempio concreto di aggregazione e piuttosto unico per la Campania e per il Sud in generale che, oltre a creare occupazione, testimonia come si possa fare agricoltura responsabile, pulita e di qualità. L’affermazione di queste nuove generazioni, non rarissima per il settore agricolo, è certamente in controtendenza con il resto del sistema imprenditoriale nazionale che registra, invece, un calo degli under 45 nelle posizioni aziendali di spicco. Ma, per la cooperativa Sole, una leadership esperta affiancata da tante giovani leve, particolarmente sensibili alle tematiche ambientali e alla sostenibilità in agricoltura, non può che dare vita a nuove idee e a nuove prospettive per l’azienda. Largo ai giovani, dunque.